A Pasqua una ‘Passione’ per il teatro”. È il titolo dello spettacolo, proposto dall’associazione culturale “Per la città che vorrei” e che debutterà stasera, mercoledì 27 marzo alle 19,15  nella chiesa di San Francesco d’Assisi del villaggio Miano a Siracusa (ingresso libero), per poi andare in replica venerdì 5 aprile alle 19 nel teatro del dopolavoro Isab, in via Edoardo Garrone a Melilli, solo per i soci del club. 

Si tratta del secondo lavoro realizzato dall’associazione “Per la città che vorrei” «al cui interno – precisa il presidente Sergio Pillitteri – con grande orgoglio e soddisfazione siamo riusciti a creare anche una rubrica dedicata al teatro».

Lo spettacolo vede l’adattamento e la regia di Sergio Pillitteri e la presenza di alcuni soci e non solo appassionati di recitazione e cioè Antonia Romeo, Gloria Siniscalchi, Mirko Frittitta, Lucia Privitera, Angela Bucello, Nino Rossi e Gianni Sinatra. All’assistenza tecnica, Giuseppe Cultrera, mentre l’assistente di scena è Alessandro Tringali. La scenografia è di Terenzia Molisina, alla chitarra c’è Giuseppe Pitarresi, la voce narrante è di Giusy Leonardi. Make up artist Aldo Caldarella, i costumi sono stati gentilmente concessi dalla Fondazione Inda.

«La formula –  aggiunge Sergio Pillitteri – è quella del teatro nel teatro. La Pasqua di Gesù è un tema ”classico” per essere realizzato scenicamente. Si pensi solo che la sacra rappresentazione medievale, da cui si è sviluppato il teatro moderno, è nata proprio dalla forma drammatizzata dei brani evangelici riguardanti la risurrezione. Quella che andrà in scena stasera e il 5 aprile è una messa in scena che ripercorre le varie fasi della passione e risurrezione attraverso il racconto dei personaggi che vissero con Gesù i momenti più salienti: i discepoli, Giuda che lo tradì, sua madre Maria, dei personaggi  che si trovano a improvvisare una rappresentazione sulla Pasqua e che decidono di immedesimarsi, portando avanti il racconto attraverso i ricordi di ciascuno. Il testo dello spettacolo è volutamente breve e semplice ma in grado di trasmettere valori come l’eguaglianza, la pace nel mondo, la non violenza, i diritti civili e la dignità». 

Ad arricchire lo spettacolo anche le canzoni «belle e coinvolgenti – conclude Sergio Pillitteri – che incontreranno il gradimento di molti, anche di fasce generazionali diverse».

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