Dipinto di Caravaggio dalla Sicilia al Trentino: da Siracusa al ...

In questi giorni la Città di Siracusa è scossa dalla polemica scoppiata per la richiesta del prestito da parte del Mart di Rovereto, nella persona del suo presidente Vittorio Sgarbi, del Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio, per l’allestimento di una mostra nella sede museale di Rovereto, avendo come contropartita una successiva donazione ai fini del restauro del quadro stesso. Un percorso, immaginiamo, che deve avere impegnato gli attori istituzionali già da alcuni mesi se si è già alla fase conclusiva dell’iter amministrativo.
Un accordo, presumibilmente, siglato tra il F.E.C., il Mart di Rovereto, la Diocesi e le istituzioni territoriali regionali.
Una vicenda che sta appassionando la Città in un dibattito dai toni e dalle sfumature le più variegate.
Un dibattito al momento fondato, a quanto ci è dato sapere, solo su notizie di stampa, alimentato solo da interviste e da video-comunicati, ma non supportato da una adeguata trasparenza degli atti amministrativi, ossia le note di richiesta e i relativi riscontri tra attori che possiamo ipotizzare ma che, al momento, rimangono ignoti; sola l’Arcidiocesi di Siracusa ha ritento opportuno rendere manifesto e pubblicare sulla propria pagina Facebook il proprio parere, tuttavia privo di obiettivi elementi di riscontro.

Allo scopo di restituire la vicenda all’alveo della trasparenza, e di fornire alla cittadinanza gli elementi per una serena e oggettiva valutazione, la sezione siracusana di SiciliAntica, nella persona del suo Presidente, Dario Scarfì, e il Coordinamento Provinciale di SiciliAntica-Siracusa, nella persona del suo Presidente, Luana Aliano, chiedono un incontro al prefetto di Siracusa, Giusy Scaduto, congiuntamente ai rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose qualificate sulla materia.
“Al di là dell’aspetto giuridico della vicenda, per il fondamentale carattere identitario del quadro e l’inestimabile valore di esso – dichiarano Scarfì ed Aliano – noi di SiciliAntica non crediamo, per i principi che animano lo spirito e la lettera della nostra Carta Costituzionale e lo Statuto della Regione Siciliana, che possa essere ignorata la voce della comunità locale”.
“SiciliAntica – proseguono – è un’Associazione culturale di volontariato che da oltre vent’anni anni opera nel territorio siciliano per la ricerca, la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, collaborando attivamente con le Istituzioni preposte”.

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