“Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943 il mare da Licata a Pachino si riempì di navi nere e la gente scappò verso le campagne”, raccontano le cronache: iniziava l’Operazione Husky, il più grande spiegamento di forze alleate, da Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, in arrivo sulla costa italiana. A distanza di ottant’anni esatti, le spiagge di Funni i varchi e di Marzamemi, a Pachino – in provincia di Siracusa, i luoghi dove sbarcarono le truppe canadesi – hanno ospitato le manifestazioni di commemorazione ai caduti durante l’Operazione Husky, al di là di ogni bandiera, schieramento e Paese. E da Pachino è iniziato il primo Wrap (Walking for Remembrance & Peace) il cammino che segue il percorso di marcia canadese del 1943, fino ad Adrano, intervallato da manifestazioni e commemorazioni nei diversi luoghi: l’iniziativa è nata nel 2013 dal lavoro del fondatore, Steve Gregory – “Oggi celebriamo questo anniversario – ha detto -, era importante essere presenti a Pachino, e da qui avviare il nostro cammino che dopo oltre trecento chilometri ci porterà ad Adrano. Marciano con noi, senatori, ex militari e tanti volontari, anche alcuni nipoti di chi nel 1943 sbarcò in Sicilia – , e quest’anno stanno partecipando decine di canadesi che scoprono i luoghi dove i nonni combatterono e, in alcuni casi, persero la vita. Inglesi e canadesi persero infatti circa 3mila uomini, e gli americani 2700, italiani ne caddero 4500 (116 mila prigionieri e 30mila feriti) e i tedeschi contarono 4300 morti (e 13.500 feriti). Un suonatore di cornamusa ha suonato il “Silenzio” al fianco dell’inno italiano e dell’inno canadese. “Commemoriamo i caduti, senza distinzione di bandiera, uomini che donarono il loro bene più grande, la vita, perché potessimo oggi vivere in pace – dice il generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia – . Abbiamo un debito nei loro confronti, e lo paghiamo ricordandoli. Perché questi eventi non si ripetano mai più in futuro”. Dopo le commemorazioni di Pachino e la visita ai cimiteri militari di Catania e Siracusa (il terzo, e più grande, è quello di Agira dove riposano i caduti canadesi), il gruppo canadese ha iniziato la marcia. La prossima tappa pubblica sarà domenica (16 luglio) a Caltagirone dove si ritroveranno i rappresentanti dei contingenti americano, inglese e canadese: la cittadina fu infatti l’unica ad essere toccata dai tre contingenti. E proprio queste commemorazioni sono un’occasione di ricordo: come quello di Gaetano Alagona che racconta come il padre diciassettenne, riuscì a salvarsi offrendo un grappolo d’uva agli alleati che lo avevano scambiato per un militare imboscato. “Capirono che era un ragazzino che si stava nascondendo per paura e chiesero acqua da bere. Mio padre raccontava che mettevano delle pasticche per disinfettare ogni liquido”. Il professor Carmelo Pisana, ricorda invece che nel 1973 giunse a Pachino tal capitano Montgomery che cercava il luogo dove era sbarcato con le truppe trent’anni prima. “Volle percorrere tutta la costa e si fermò a Porto Ulisse, riconoscendo con grande emozione la spiaggia. E mi raccontò che qui usò la pistola per l’unica volta nella sua vita, un colpo in aria per allontanare donne e bambini che si affollavano quando i militari canadesi cominciarono a distribuire cibo alla popolazione”.Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli (VIDEO) Biagio Antonacci riscopre la bellezza di Siracusa: stasera al Teatro Greco il suo concerto (VIDEO) È morto Toni Carbone, musicista dei Denovo, Mario Venuti: “Addio, amico leale“