Oggetto: Atto di indirizzo abbellimento o sostituzione barriere Jersey antiterrorismo.
Premesso:
che a seguito dell’attentato di Berlino del 19 dicembre 2016 in tutte le città italiane sono state
installate barriere jersey a difesa delle aree pedonali e di altre zone sensibili per scongiurare altri
attacchi terroristici con l’utilizzo di autocarri per travolgere la folla.
Che anche a Siracusa dal 2017 sono stati posizionati tali dispositivi antiterrorismo su Corso
Matteotti.
Considerato:
che i manufatti in cemento ad oggi utilizzati, deturpano il decoro della principale via commerciale
del centro storico di Ortigia.
Preso atto:
che in numerose città tra le quali Milano, Palermo, Torino, Bergamo, Firenze i manufatti in cemento
sono stati oggetto di bandi e concorsi di idee che hanno visto coinvolte Scuole, Università,
Soprintendenza e Associazioni, trasformando un’esigenza di sicurezza in un’occasione formativa e
soprattutto creativa con idee stravaganti e a basso costo. Come quella che lungo le vie del centro di
Ancona, durante le festività Natalizie, ha visto trasformati i jersey in pacchi regalo, con tanto di
carta patinata rossa e fiocco dorato.
Tra le numerose idee da suggerire, la più semplice e immediata può essere la verniciatura delle
barriere con tinte coerenti con il Piano Colore della Città per ridurne l’effetto visivo.
Un altro metodo molto economico usato a Torino prevede la realizzazione di “fodere”  in materiale
impermeabile da inserire sugli elementi in calcestruzzo antisfondamento, evitando così interventi
permanenti. Un’idea che permette di cambiare il tema dei disegni che possono trasformare la
barriera in un supporto narrativo e visivo che possa ad esempio raccontare la storia urbana
temporale e sociale della città di Siracusa.
O ancora sostituire le barriere con altrettante fioriere alberate corredate di panchine che apportino
contemporaneamente un po’ di verde alla zona e degli spazi di sosta per le persone, affidandone la
realizzazione e gestione a degli sponsor in cambio di una piccola pubblicità come avviene già per le
aiuole spartitraffico.
E infine tra le tante ipotesi a costo zero, potrebbe essere valutata l’idea di sostituire i grezzi jersey in
cemento con altrettanti blocchi in marmo o in pietra locale come ad esempio quella di Modica,
affidando la realizzazione e posa in opera ad una o più ditte che lavorano la pietra, dando loro la
possibilità di inciderne il nome sul manufatto.
Tutto ciò premesso:
si chiede al Sindaco e all’amministrazione
di attuare tutte le azioni possibili mirate a rendere le attuali barriere antiterrorismo degli oggetti di
arredo urbano capaci di dialogare con lo spazio cittadino in cui si trovano in armonia con la bellezza
del centro storico. Avviando una riflessione più approfondita sul rapporto tra contesto urbano,
barriere e sicurezza con lo scopo di riprogettare l’arredo urbano tenendo conto anche di questa
nuova necessità definendo interventi di breve, medio e lungo periodo e affidando gli stessi
attraverso bando pubblico.
Carlo Gradenigo
Consigliere Comunale

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