La paventata soppressione di treni sulla tratta Siracusa-Roma appare ormai decisa. In data odierna intervengono, ancora una volta, i sindacati e tre consiglieri comunali aretusei.

I segretari provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, rispettivamente Vera Uccello, Alessandro Valenti e Silvio Balsamo, si dicono “nettamente contrariati per la soppressione” di un treno a lunga percorrenza (Palermo/Siracusa per Roma e viceversa), che nello specifico dovrebbero essere 1954/1956 PA/SR – Roma, 1959/1961 Roma – PA/SR, e sono determinati a portare avanti la battaglia, “se necessario con azioni di blocco, affinché Trenitalia non solo mantenga tutti i convogli per il territorio ma che anzi incrementi i collegamenti ferroviari”.

Per quanto sopra, i segretari provinciali insieme ai rispettivi segretari regionali, hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale alle Infrastrutture Luigi Bosco, a Palermo, vertice a cui è stata chiesta anche la partecipazione di Barbara Morgante, amministratore delegato di Trenitalia, e Michele Laganà, responsabile navigazione di Rfi.

Richiedono che “dall’incontro devono venire fuori garanzie riguardo la revoca della soppressione dei treni a lunga percorrenza che dovrebbe partire dall’1 ottobre prossimo”, ricordando il recente “Contratto di Servizio Intercity giorno e Intercity notte” siglato con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 19 gennaio scorso, con valenza decennale, che prevede un notevole incremento delle risorse finanziarie sia per confermare l’attuale offerta degli intercity sia per migliorare l’attrattività, la qualità e l’efficacia del servizio.

Queste le preoccupazioni espresse dai sindacati: “Occorre altresì tenere conto che la soppressione è penalizzante per la Sicilia, e ancora più pesantemente sul nostro territorio in quanto già fortemente privato da servizi e infrastrutture che ledono alla economia e alla occupazione. Infatti la soppressione del treno avrebbe ulteriori ripercussioni e ricadute occupazionali negative, sia per i lavoratori diretti che per l’indotto, pulizie e manutenzioni treni”.

Aggiungono: “L’ulteriore riduzione dei collegamenti con il continente, in prospettiva porrà a rischio la tenuta di tutto il sistema che garantisce la continuità territoriale ferroviaria con la Sicilia. Tutto ciò valutando anche il rinnovo del contratto di servizio con la Regione, accordo questo che vede la società impegnata a migliorare il servizio nell’isola a fronte di un consistente contributo economico, pari a 83 milioni di euro”.

Infine, i sindacati denunciano “l’assenza delle istituzioni e della politica, sia regionale che territoriale, in quanto insensibili e non incisivi allo sfaldamento in atto, sia in termini di  infrastrutture  territoriali che di sviluppo, non assumendo posizioni per soluzioni adeguate per il mantenimento e l’incremento del settore ferroviario e dei trasporti tutti”.

“Tanto tuonò che piovve”, aggiungono con una nota successiva Paolo Sanzaro, segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa, e nuovamente Alessandro Valenti, segretario generale della Fit territoriale, commentando la soppressione del Siracusa-Roma delle ore 19,10 da parte di Trenitalia.

Confermano difatti la notizia che la cancellazione del treno 1956, un Intercitynotte che raggiunge la capitale alle ore 7,13, dovrebbe avvenire, come comunicato dalla Società Trenitalia, a partire dal prossimo 1 ottobre.

“Questo continuo smantellamento ed emarginazione della stazione di Siracusa avviene nel più assoluto silenzio – affermano Sanzaro e Valenti –. Con questa ulteriore decisione continua l’accanimento contro questa parte di territorio. Sopprimere un altro treno, significa annullare quasi l’attrattività di questa parte di Sicilia. Da anni stiamo denunciando questa chirurgica operazione di annientamento del servizio ferroviario da e per Siracusa”.

Per Sanzaro e Valenti la responsabilità è tutta politica: “Siamo ormai al collasso e questa ulteriore decisione, adottata in barba agli stessi accordi siglati al ministero, dimostra lo scarso peso di questa provincia. Crediamo che il sindaco di Siracusa, insieme ai suoi colleghi di Lentini, Augusta, Priolo, Noto, debbano immediatamente inoltrare una protesta forzata al Governo, al ministero dei Trasporti e alla stessa Trenitalia. La soppressione del Siracusa-Roma, oltre che diminuire le possibilità di collegamento, provocherà inevitabilmente problemi occupazionali nei servizi garantiti a bordo e in stazione. La politica si occupi della salvaguardia del territorio, della dignità di queste popolazioni bistrattate con continui scippi. Le candidature le gestissero nelle segreterie: la politica la facciano seriamente”.

Anche i consiglieri comunali Cetty Vinci, Salvo Sorbello e Franco Zappalà esternano preoccupazione, presentando una interrogazione all’amministrazione comunale per sapere se è a conoscenza che dal prossimo 1 ottobre Trenitalia sopprimerà il summenzionato treno a lunga percorrenza Siracusa-Roma e viceversa.

“Si tratta di un ulteriore, gravissimo colpo ai collegamenti con il resto della nazione – rilevano i tre consiglieri – ed il Comune di Siracusa, già fortemente penalizzato da soppressioni e chiusure varie, non può di certo subirlo. Invece di migliorare la qualità del servizio ferroviario e la sua attrattività, si continua a penalizzarlo, nonostante gli ingenti investimenti effettuati anche di recente, come per la stazione di Targia”.

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