Immagine correlata

Domani, giovedì 30 Novembre, al Castello Maniace di Siracusa, alle ore 16.00, la Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa e l’Associazione Culturale SiciliAntica di Siracusa ospiteranno la conferenza “Iraq e Siria. L’Arte violata”.

Intervengono:

  • Sandro Amata, archeologo dell’Università di Enna
  • Paolo Brusasco, Docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico dell’Università di Genova, uno dei massimi esperti internazionali sulla crisi del Vicino Oriente.

In Iraq e Siria, i saccheggi bellici e le distruzioni ideologiche, da parte dell’IS, di testimonianze del passato, hanno preso di mira soprattutto i monumenti dell’arte islamica.

A Mosul, seconda città dell’Iraq, si sono perse una quarantina di moschee funerarie con le cupole a muqarnas, stalattiti e alveoli dell’architettura irachena medievale. Nel suo Museo, gli oggetti saccheggiati e/o distrutti dall’ IS si sono sommati a quelli della seconda Guerra del Golfo, nel 2003. A Ninive, culla della civiltà mesopotamica ed epicentro dei primordi del cristianesimo, decine di chiese e monasteri storici sono stati distrutti, come colpite sono state le antichissime Porte Urbiche e i celebri Rilievi Istoriati che decoravano la reggia principale nell’antica capitale assira di Nimrud.

Comunque, non bisogna dimenticare che in Siria i sei siti dell’Unesco sono stati ferocemente colpiti sia dall’IS che dai russi di Putin, dai siriani di Assad e dai vari gruppi islamici radicali. Aleppo è stata fatta saltare in aria dai russi e siriani fedeli (i Suq storici), così come dall’IS (la Cittadella vecchia).

Come i seguaci dell’Is, distruggendo e bucando il territorio, hanno “pianificato” con basi militari, i siti di Mari e Dura Europos anche nei siti di Ebla e Apamea, trivelle e bulldozer siriani e russi hanno sì creato basi militari, ma anche diciottomila buche (Apamea), visibili dai satelliti, per depredare e saccheggiare. Infine Palmira. La Perla del Deserto. Siriani e russi hanno fatto strade, banchine, postazioni di artiglieria sulle rovine di Palmira. L’IS, per non essere da meno, ha fatto saltare con la dinamite il Tempio di Bal, il Tempio di Baalshamin e l’Arco Romano di ingresso alla Strada Colonnata. Nella Valle dei Morti si sono “divertiti” tutti a saccheggiare la necropoli, asportando tutto anche le splendide Lapidi Funerarie che, attraverso Turchia e Libano, stanno arrivando nel mercato internazionale e, un giorno più in là, li vedremo esposti nei Civili Musei Occidentali o nelle Fondazioni private o statali o a casa di qualcuno.

 

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com