I poliziotti sospesi perché inadempienti all’obbligo vaccinale entrato in vigore il 15 dicembre scorso possono tornare al lavoro. Per loro, No Vax per scelta, fino al 30 aprile basta il Green Pass base, quello cioè che si può ottenere anche con il solo tampone. Dal primo maggio poi, come per gli altri lavoratori dipendenti e non, cadrà ogni obbligo di Certificazione verde. Così è stato stabilito dalla circolare, emanata dal capo della polizia, Lamberto Giannini. Per rientrare basterà il tampone che, chiaramente, dovrà essere negativo, e il pagamento della multa stabilita dall’Agenzia delle Entrate per chi non si è sottoposto all’obbligo vaccinale.

I sospesi, secondo quanto si legge nella circolare, dovevano essere già da ieri riammessi in servizio. Comunque restano alcuni paletti a cominciare dall’obbligo vaccinale anche per il personale della polizia di Stato fino alla data del 15 giugno 2022. In pratica quel che cambia sono gli effetti concreti. Nel senso che adesso si può rientrare in servizio ma si deve, comunque, pagare la multa che è stata contemplata per chi non si è vaccinato.

“Gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario appartenenti alla polizia di Stato” non potranno, invece, rientrare. Loro resteranno sospesi dal servizio fino al 31 dicembre. Cambiano anche le regole per l’accesso nei luoghi di lavoro: “I dipendenti devono possedere e, su richiesta, esibire una delle certificazioni verdi Covid-19 da vaccinazione, guarigione o test”, in poche parole il green pass base.

Obbligo vaccinale per la Polizia, cosa succede agli agenti non vaccinati

Anche in provincia di Siracusa ai poliziotti “no vax” che sino ad oggi erano rimasti sospesi dal servizio, “non è più applicabile la sospensione dal diritto di svolgimento dell’attività lavorativa”, scrive Giannini. Per i “no vax” si applicherà, dunque, solo la sanzione pecuniaria che ammonta a 100 euro, una tantum.

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