La giunta regionale ha dato il via libera a due termovalorizzatori, uno in Sicilia occidentale e uno nel versante orientale dell’isola. Lo ha detto il presidente della Regione in un filmato con cui su Facebook commenta le scelte del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sui rifiuti.

«Proprio ieri – afferma Musumeci – il nucleo di valutazione ha verbalizzato l’idoneità di due progetti: quello della Sicilia occidentale dovrebbe costare intorno a 647 mln; quello della Sicilia orientale poco meno di 400 mln».

«Adesso – aggiunge Musumeci – predisponiamo il bando, e, seguendo la procedura del project financing, chiediamo il coinvolgimento del privato. Siamo convinti che questa sia la soluzione. Assieme all’aumento della raccolta differenziata, non dimentichiamolo: ma tutto quello che rimane indifferenziato va nel termoutilizzatore, che produce energia, e così ci liberiamo della schiavitù delle discariche».

Rifiuti, in Sicilia 7 aziende in corsa per 2 termovalorizzatori - Giornale  di Sicilia

«La scelta del Presidente Musumeci di volere gli inceneritori è scellerata e insostenibile, per l’ambiente e per le tasche dei siciliani. Come per quelli di Cuffaro, alla faccia della rottura con il passato, faremo di tutto per fermarli». Lo afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. «Sui rifiuti, così come per le nuove trivellazioni alla ricerca di gas nel mare siciliano – prosegue – il presidente Musumeci continua ad offrire soluzioni vecchie, con una visione dello sviluppo e della sostenibilità superata da un paio di decenni. Oggi le priorità sono la raccolta differenziata, il riciclo di materia e l’economia circolare, ambientalmente ed economicamente di gran lunga preferibili sia alle discariche che agli inceneritori. Scegliere la strada degli inceneritori significa accettare che il tetto massimo di raccolta differenziata per la Sicilia sarà il 65%, molto al di sotto degli obiettivi fissati dall’Europa. Un’ipotesi inaccettabile, fatta da chi non ha più forza, serietà e autorevolezza e sceglie, quindi, scorciatoie propagandistiche. Inoltre, visti gli anni che occorreranno per la loro eventuale realizzazione, non meno di 8, gli inceneritori di Musumeci non beneficeranno più dell’esenzione oggi prevista per le emissioni climalteranti dovute a incenerimento dei rifiuti. Quindi, i siciliani, oltre a pagare lo smaltimento in questi impianti (in mano ai privati) dei rifiuti prodotti e che la Regione ha deciso oggi di non voler più recuperare e riciclare, dovranno anche pagare nella Tari il costo delle emissioni dannose per il clima. Davvero una scelta lungimirante e conveniente!»

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