C’è anche la discarica Cisma di Melilli tra gli impianti sottoposti a sequestro in Sicilia dalla Guardia di Finanza nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania su un traffico di rifiuti da parte di due imprenditori locali, padre e figlio, ritenuti vicini a Cosa Nostra catanese e legati ad un boss di cui sarebbero stati prestanome. Arrestate in Sicilia 14 persone, non solo per traffico illecito di rifiuti, ma anche per estorsione e rapina, commessi con metodo mafioso, usura, corruzione, falso in atto pubblico e traffico di influenze illecite. In questo caso, l’operazione è staa condotta dai Carabinieri di Catania. Tra i destinatari del provvedimento anche l’ex dirigente regionale Gianfanco Cannova, di 59 anni, funzionario del Comune di Mellili, Salvatore Salafia, di 58 anni, e il dirigente del Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione siciliana Mauro Verace, di 60 anni, al quale sono stati concessi i domiciliari. Al centro dell’inchiesta la discarica della Cisma Ambiente. Il Gico della Guardia di finanza di Catania ha sequestrato beni per 50 milioni di euro riconducibili agli imprenditori Antonino Paratore e al figlio Carmelo, compreso il noto lido catanese “Le piramidi”. Delle 17 misure cautelari, 7 sono i provvedimenti restrittivi in carcere, 7 gli arresti domiciliari e tre le misure interdittiveCondividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Melilli, “avvertimento” al consulente legale del Comune Villa Salus, migrante operato agli arti inferiori