Anche in secondo grado sentenza confermata. Dovrà scontare 30 anni di reclusione Paolo Cugno, il giovane già condannato in primo grado con il rito abbreviato per l’omicidio della propria compagna, Laura Petrolito, 20 anni, avvenuto nel marzo del 2017 in un terreno in contrada Tradituso, a Canicattini Bagni di proprietà della famiglia dell’imputato. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri Cugno, al culmine di una lite con la compagna, aveva inflitto numerose coltellate sul corpo della donna, e poi aveva gettato il cadavere in un pozzo in un appezzamento di terreno, a Canicattini. Il giovane era stato fermato dai militari alcune ore dopo il delitto ed aveva confessato. La difesa ha sempre sostenuto l’incapacità di intendere e di volere. L’avvocato difensore di Cugno, Titta Rizza, lo scorso marzo aveva puntato sulla presunta incapacità dell’imputato, chiedendo una nuova perizia psichiatrica mentre la Procura si era opposta a tale richiesta. E all’udienza i giudici della prima sezione penale della Corte d’Appello di Catania avevano rigettato la richiesta di Rizza, dichiarando chiusa la fase dibattimentale.

Laura uccisa a Canicattini Bagni, gli investigatori: la gelosia il movente  del delitto - Giornale di Sicilia

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